Topo selvatico

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Apodemus gr. sylvaticus-flavicollis

Provenienza: Massimo Pegurri, soverese, ha raccolto questi reperti rispettivamente nel 1972 e 1976. I due scheletri sono ora conservati presso il Museo civico di Scienze Naturali di Bergamo (MCSNB 11315A/B e 11316 A/B).

 

Caratteristiche: Due scheletri completi di micromammiferi roditori, conservati per compressione-impressione, ciascuno su due lastre di carbonato speculari. Lunghezza totale, compresa la coda, tra 15 e 20 cm. Lo studio del primo molare inferiore è importante per l’identificazione dei micromammiferi. Benedetto Sala ha estratto i molari di questi due animali dalla mandibola per esaminarli e misurarli, ed ha così potuto attribuire entrambi gli esemplari al gen. Apodemus, Questa identificazione sostituisce la precedente attribuzione preliminare al gen. Myoxus.

Il topo selvatico abita aree ombreggiate boschive od arbustive di tutta Europa ad esclusione della Finlandia e della parte più settentrionale della penisola scandinava. Si ciba prevalentemente di semi e arricchisce l'alimentazione con piccoli invertebrati, quali lombrichi, insetti, lumache.

 

Bibliografia: Pegurri, 1983; Govoni et al., 2006.