Le frane del Monte Clemo contribuiscono allo sbarramento del lago

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Il carotaggio Canneto registra, alla profondità di 49 m, un repentino mutamento nella composizione dei sedimenti. I materiali provenienti dalla Val Camonica diminuirono, ma la sedimentazione lacustre proseguì con un aumento dei carbonati provenienti dalle montagne della bassa Val Borlezza (Fig. 46 e 47). In questi depositi si rinvengono ammassi caotici di frana, composti da detrito di dolomia (Fig. 48). Un’ipotesi probabile è che, scomparso il ghiacciaio dalla Val Camonica, le acque dell’Oglio trasportavano pochi detriti5 che non alimentavano più il delta. Nel frattempo, però, grandi frane scese dal Monte Clemo e da Bossico avevano ostruito il fondovalle, formando coni di detrito (oggi cementati nel “Ceppo di Poltragno”, P in Fig. 46). I detriti avevano innalzato lo sbarramento del lago e lo avevano isolato dal Fiume Oglio. Il lago insinuato nella gola era molto profondo. Nonostante il ritiro del ghiacciaio, il clima era ancora freddo; vi erano steppe e piante delle rocce, ma senza foreste. Ciò avvenne nella parte finale della glaciazione, che si chiama Tardoglaciale6.